"La decisione finale verrà in ogni caso rimessa al Consiglio dell'Unione europea". Lo ha detto il ministro del'Economia Giovanni Tria riferendosi alla procedura per deficit eccessivo ritenuta "giustificata" dalla Commissione europea, una decisione sottoscritta anche dal Comitato economico e finanziario (che riunisce gli sherpa di Eurogruppo ed Ecofin), che prepara i lavori dell'Ecofin di venerdì dove sarà sul tavolo la procedura sui conti italiani.
"Ci aspettiamo che il Comitato, pur approvando le conclusioni della Commissione, inviti la Commissione a continuare i negoziati con il governo italiano per raggiungere un accordo", ha affermato il ministro dell'Economia.
Si sente sostenuto da tutto il governo? "Certo". Ad assicurarlo il ministro dell'Economia Giovanni Tria interpellato al termine della sua informativa in Aula alla Camera sull'ipotesi di procedura di infrazione Ue. Il ministro ha anche precisato che quanto illustrato in Aula è in linea con la posizione del governo perché è quello "scritto nel Def".
Informativa del ministro dell'Economia in Aula alla Camera sull'eventuale procedura Ue. "Nel 2018 sebbene la crescita abbia sorpreso al ribasso, l'anno si è chiuso con una significativa diminuzione del disavanzo - ha detto Tria -, al 2,1% in discesa dal 2,4% del 2017, inoltre il saldo primario" si è attestato "all'1,6% dall'1,4%: ciò dimostra che il governo ha avuto un approccio prudente e responsabile per il 2018".
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"L'atteggiamento del governo italiano sarà costruttivo, ribadiremo le nostre ragioni agli altri paesi europei cui spetterà di trarre le conclusioni e cercheremo di trovare un ragionevole punto d'incontro", ha detto ancora Tria. "Dovremo renderci disponibili a un dialogo serrato e costruttivo che consenta di arrivare a un accordo per evitare la procedura", ha aggiunto.
E' interesse del governo "normalizzare definitivamente le condizioni del nostro mercato dei titoli di Stato - ha detto il ministro dell'Economia Giovanni Tria -, la cui solidità è fondamentale non solo per i risparmiatori e le istituzioni finanziarie, ma anche e soprattutto per una vera ripresa dell'economia".
Poi sull'eventuale procedura Ue il ministro ha spiegato che "il governo monitora costantemente l'andamento dei conti pubblici ed è determinato a perseguire il fondamentale obiettivo di saldo strutturale e ad adottare tutte le cautele e le iniziative funzionali al raggiungimento di tale obiettivo".
In mattinata il ministro è intervenuto all'assemblea di Assonime: "Ho più volte ribadito che le stime fornite dal Governo sono caratterizzate da un elevato grado di prudenza quanto mai opportuno" in un quadro economico di incertezze". "La stabilità finanziaria è un obiettivo imprescindibile", garantisce: "Il Governo è determinato a centrare gli obiettivi adottando la dove necessario le iniziative adeguate per il loro raggiungimento".
"Il Governo continuerà a lavorare per rafforzare un dialogo costruttivo con la Commissione Ue" per "chiarire la nostra posizione" e "fornire rassicurazioni circa i programmi che intendiamo seguire", ha spiegato Tria. E ha accennato a stime più aggiornate che "lasciano intendere che a consuntivo i saldi di finanza pubblica saranno sostanzialmente minori, pur a legislazione invariati, di quelli stimati in precedenza e risulteranno di conseguenza coerenti con quanto previsto dal braccio preventivo del patto di stabilità e di crescita".
"Al primo posto dobbiamo porre la ripresa dell'economia e quindi curare tutti i fattori che possono favorirla". "Abbiamo una debolezza strutturale della crescita da molti anni e un gap con il resto dell'Europa la cui diminuzione è stata posta come primo obiettivo programmatico del governo", sottolinea. E aggiunge "Ma oggi ci troviamo di fronte ad uno schock macroeconomico negativo", che non riguarda solo l'Italia ma l'economia mondiale ed europee sia pur in modo disomogeneo".
"Il Parlamento ha impegnato il Governo, con l'approvazione del Def, a riprendere il percorso di riduzione del debito e di avvicinamento al pareggio di bilancio pur in un quadro di non aumento e di progressiva riduzione della pressione fiscale", ricorda il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, ad Assonime. "Si tratta di un'indicazione positiva perchè la riduzione della pressione fiscale è favorevole alla crescita se perseguita salvaguardando la stabilità finanziaria. Il Governo è al lavoro per rispettare queste indicazioni. Questo spiegheremo alla Commissione".
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