Nelle aziende dove è presente un
accordo di welfare interno emerge che solo il 55% dei lavoratori
fruisce dei suoi servizi anche se il 70% lo valuta
positivamente. Emerge da uno studio curato da Nomisma in
collaborazione con la Cgil.
Secondo la ricerca - che ha coinvolto un panel di oltre 70
aziende e un campione di 1.822 lavoratori suddivisi in impiegati
(49%), operai (45%) e quadri (6%) - emerge come più di un terzo
degli intervistati sia "pienamente consapevole" rispetto al tema
del welfare aziendale. Il 45% dei lavoratori ha sottolineato
invece di essere stato informato a grandi linee e il 9% per
nulla. Ad usare maggiormente i servizi di welfare sono donne
(61%) e famiglie con figli (59%), mentre gli uomini sono al 52%.
La mancata capacità di intercettare gli attuali bisogni dei
lavoratori, seguita dalla scelta di ricevere al posto del
servizio di welfare somme di denaro - seppur soggette a una
tassazione più elevata - sono i motivi che spingono maggiormente
verso la non fruizione dei benefit.
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