Una diminuzione del pil italiano compresa tra -1% e -3% nel primo e secondo trimestre 2020. E' questa l'indicazione degli effetti sull'economia del coronavirus secondo il Ref Ricerche che quantizza la perdita di Pil tra i 9 ed i 27 miliardi. La stima considera l'impatto diretto nelle regioni italiane, con effetti immediati e di più lunga durata, a seconda del settore considerato. Lombardia e Veneto, le due regioni più interessate dal fenomeno, spiega il Ref, contano per il 31% del pil italiano. Aritmeticamente, una contrazione del 10% del pil in queste due regioni vale una diminuzione del 3% di quello dell'intero Paese.
Nens, con clausole serve manovra da 25 mld - Per il 2021 gli effetti del coronavirus prefigurano "una maggiore esigenza di risorse che, al netto di eventuali (e molto probabili) concessioni di margini di flessibilità da parte delle Ue, potrebbe aggirarsi intorno ai 25 miliardi di euro". Sono le stime del Nens per la manovra 2021 calcolando i 20,1 miliardi necessari per abrogare le clausole di salvaguardia previste, e i circa 5 miliardi necessari a far rientrare il rapporto deficit-Pil sotto la soglia dell'1,8% prevista dal Dpb. Alla luce del coronavirus il Nens stima una contrazione del pil 2020 variabile a seconda degli scenari.
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