Dalla Bce arriva un sostegno ai Coronabond ma l'Europa resta divisa sul dossier. Con Berlino che ribadisce che per sostenere gli Stati in questo momento si debba ricorrere al Mes. Intanto il 7 aprile si riunirà l'Eurogruppo per discutere delle proposte per combattere l'impatto economico del Coronavirus. E sul tavolo ci saranno tutte le opzioni discusse in queste giorni su tavoli formali e non, dal Mes ai Coronabond.
"Abbiamo già preso misure notevoli. Ora la questione è come sostenere il credito e per questo c'è il Mes", ha ribadito il portavoce del ministero delle Finanze tedesco, Dennis Kolberg, in conferenza stampa a Berlino, rispondendo a chi domandava se il governo tedesco non intenda fare delle aperture e prendere in esame altri strumenti oltre il Mes nel prossimo futuro.
"Al momento ci sono trattative sul modo in cui questo denaro può arrivare dove serve in modo veloce ed efficiente e di questo stiamo parlando con i nostri partner europei, con i ministri delle finanze in modo da poter fare una proposta alla riunione dei capi di Stato e di governo" ha proseguito il portavoce delle Finanze tedesco. Il portavoce della cancelliera Steffen Seibert ha confermato quanto precisato dal collega delle Finanze e ha aggiunto che le proposte saranno rese note alla fine della prossima settimana, ma non ha dato adito ad aperture. Rispetto alla scorsa settimana è aumentata invece la pressione della stampa tedesca su questo argomento: numerose sono state le domande in conferenza stampa sulla disponibilità della Germania di venire incontro agli altri paesi europei.
"Se capovolgiamo la discussione da Mes e Coronabond sugli obiettivi e come finanziarli sono positivo che la strada per trovare un'intesa si può trovare": dice il commissario Paolo Gentiloni alla trasmissione Circo Massimo. Per Gentiloni la divisione in Ue può "essere superata se partiamo dagli obiettivi comuni che dobbiamo finanziare". "Sono fiducioso che una via di condivisione si possa trovare e penso che bisogna farlo inevitabilmente in un dialogo con la Germania senza di cui non riusciamo a trovare un compromesso".
La discussione tra gli Stati Ue "è legittima ma non è adeguata alla fase che viviamo perché non dà soluzioni. Penso che si debba fare tutti gli sforzi perché lo stallo sia superato", con l'accortezza di non sottovalutare le decisioni che ha preso la Bce: ha detto Gentiloni nella trasmissione radiofonica Circo Massimo. "Credo che bisogna scommettere ancora che alla fine, soprattutto da parte della Germania, si arrivi a una comprensione della nuova situazione", ha aggiunto.
L'emissione di bond "genericamente per mutualizzare il debito non verrà mai accettata", quindi bisogna finalizzarla ad una "missione", che può essere quella di finanziare gli obiettivi comuni come "affrontare l'emergenza sanitaria", creare "un nuovo strumento di garanzia per la disoccupazione e un piano per il sostegno alle imprese".
"Il Mes non è la Spectre, è uno strumento condiviso, la discussione è sulle condizionalità", e si parla di alleggerirle ma "non sono molto ottimista nemmeno su questa, perciò meglio spostare la discussione su quali obiettivi finanziare e poi decidere come".
"Fare da soli non possiamo permettercelo, così come nessuno Paese può. Paesi più forti e più deboli sono accomunati dal fatto che il livello di integrazione ha dato una dimensione delle garanzie ma anche una capacità di export al nostro sistema di imprese che nessuno può permettersi di perdere": lo ha detto il commissario agli affari economici Paolo Gentiloni nella trasmissione radiofonica Circo Massimo, rispondendo alla domanda se l'Italia possa affrontare da sola la crisi. "Penso che di quello che fa l'Italia dobbiamo essere orgogliosi. Non ci dimentichiamo che siamo stati costretti a fare da apripista non solo in campo sanitario ma economico e che abbiamo preso decisioni poi seguite dalla maggioranza degli Stati occidentali. Abbiamo reagito in modo esemplare", ha detto Gentiloni.
"Sono a favore dei coronabond." Lo ha detto il vicepresidente della Bce, Luis de Guindos, alla radio spagnola Cope, sottolineando che "si tratta di una pandemia che avrà ripercussioni su tutti". Il vicepresidente della Bce ha quindi spiegato che questa crisi, innescata dal coronavirus, "è completamente diversa da quelle del 2008-2009-2010".
"Sicuramente siamo di fronte alla più difficile trattativa che l'Italia abbia mai portato avanti a livello Ue". Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, intervenendo a Storie italiane su Rai1, spiegando che se Roma alza la voce non è "perché siamo antieuropeisti o per arroganza": "L'Italia non ha colpa di questa pandemia, e deve poter spendere tutto ciò che è necessario per aiutare il suo popolo".
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