Altolà al requisito dell'iscrizione
esclusiva dei professionisti ad un Ente di previdenza per poter
ottenere l'indennità (da 600 euro) introdotta dal decreto Cura
Italia, per sostenere finanziariamente i lavoratori danneggiati
dall'emergenza epidemiologica da Covid-19: è quanto si legge
nella bozza del nuovo provvedimento governativo che, nello
specifico, stabilisce l'abrogazione dell'articolo 34 del decreto
imprese, con cui erano stati rivisti (in maniera più stringente)
i criteri per la richiesta del sussidio. Una scelta, quella del
Legislatore, che rimette adesso 'in pista' migliaia di associati
alle Casse private con redditi al di sotto dei 35.000 euro
annui, che non avevano potuto presentare domanda per
l'indennizzo, a causa dell'apertura di una doppia posizione
pensionistica. Nel contempo, recita la bozza, l'indennità è
"cumulabile con l'assegno ordinario di invalidità".
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