"La legislazione vecchia non funziona
più", per intervenire con tempestività ed efficacia sui mercati,
in "un sistema finanziario costruito al di fuori dell'ipotesi
Covid-19, che non dipende da domanda e offerta ma è una crisi
esogena". Di fronte alla Commissione parlamentare d'inchiesta
sul sistema bancario e finanziario il presidente della Consob,
Paolo Savona, sottolinea così l'esigenza di "mettere mano alla
legislazione". E' un sistema che di fronte a emergenze
straordinarie "non funziona. Non chiedo più poteri ma che ci sia
qualcuno che decida e che si prenda la responsabilità",
sottolinea, dopo aver commentato i tempi per lo stop alle
vendite allo scoperto: per il primo intervento "abbiamo dovuto
chiedere l'opinione dell'Esma", e per estenderlo per tre mesi
una valutazione "collegiale dell board del'Esma"
E aggiunge: "Dobbiamo distinguere la speculazione allo coperto
dalla speculazione sui titoli" "La speculazione allo scoperto è
solo una parte" e ha "avuto un effetto del tutto marginale". "Se
volevamo evitare tutta la speculazione" la possibile soluzione
"era la chiusura della Borsa ma il potere anche qui non ce l'ha
la Consob ma il ministro del Tesoro". Savona poi aggiunge una
valutazione "personale": "Ritengo - dice - che la Borsa debba
rimanere aperta. Essendo aperte altre Borse il risparmio sarebbe
andato là. Non ho esercitato pressioni sulla chiusura della
Borsa perchè la ritenevo un errore", fermare le contrattazioni
"significa uscire dall'economia di mercato" e far andare risorse
"all'estero".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA