Si alza la cortina di ferro del coronavirus e in Europa si torna a viaggiare. La maggior parte delle restrizioni agli spostamenti aerei e terrestri tra i Paesi dell'Ue e dell'area Schengen sono state tolte e la riapertura proseguirà. In Italia i turisti avevano già iniziato a rivedersi dal 3 giugno, ma si conta ora su una ripartenza vera. Il 'grande freddo' del Covid-19 nelle città d'arte e nei luoghi di villeggiatura si scioglierà progressivamente, dopo il lockdown che li aveva trasformati in scenari inediti. Ai confini terrestri si alzano le sbarre, negli aeroporti programmati centinaia di voli in più con la possibilità di fare il pieno carico di passeggeri, tra nuove regole per i bagagli a mano. All'aeroporto romano di Fiumicino circa 120 voli, tra arrivi e partenze, e 12 Paesi europei collegati. Primi significativi movimenti di turisti segnalati, in particolare di tedeschi in arrivo. Attivati anche collegamenti con Svizzera, Belgio, Gran Bretagna, Francia e Lussemburgo. Completano il quadro Bulgaria, Spagna, Grecia, Paesi Bassi, Bielorussia e Croazia. Previsti nel complesso oltre 10 mila passeggeri.
Per quanto riguarda i confini terrestri, l'Austria riapre il Brennero; resta per il momento in vigore un avviso di viaggio per la Lombardia. Ma già da alcuni giorni turisti austriaci e tedeschi sono tornati a popolare il centro storico di Bolzano e l'autostrada del Brennero. Riaperti al transito anche i valichi alpini internazionali del Piccolo San Bernardo, tra Italia e Francia in Valle d'Aosta, e del Gran San Bernardo con la Svizzera.
Nel resto d'Europa, la Grecia ha riaperto già a diversi Stati extraeuropei, Australia, Cina e Corea del Sud. Altri Paesi hanno fatto una scelta diversa, ritardando ancora di qualche giorno la riapertura.
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