Le imprese "vivono da quattro mesi
momenti difficilissimi", dice il presidente dei Giovani
Imprenditori del Lazio e del gruppo Centro (con il Lazio, anche
Abruzzo, Marche e Umbria): "Abbiamo continuato a cercare di
produrre ricchezza, esposti a grandi rischi. Avevamo bisogno di
sostegno e di chiarezza, di sapere esattamente cosa fare, ed è
una cosa che è mancata nelle conferenze stampa che il premier
faceva la sera, annunciando 'soldi del monopoli' ". La linea
impressa da Carlo Bonomi nel confronto tra Confindustria e
Governo? "E' giusta, corretta, e deve essere questa anche per il
futuro. Le cose bisogna dirsele ed in maniera franca, come
facciamo noi nelle aziende dove non possiamo permetterci di fare
diversamente, non ne abbiamo il tempo: serve pragmaticità e
concretezza. Ci deve essere dialogo ma con messaggi molto
chiari, dobbiamo dare alla politica una visione reale".
Imprenditore di terza generazione nel settore dei carburanti,
impegno nell'azienda di famiglia e nell'associazione degli
industriali, Giulio Natalizia crede "fortemente" nel "tessuto
imprenditoriale" e nel ruolo dei giovani imprenditori: "Non
siamo i figli di papà come qualcuno pensa. Vedo giovani che
tutte le mattine sono alle sette in ufficio, per
tredici/quattordici ore al giorno, e cercano di fare qualcosa di
positivo non solo per loro stessi ma per il Paese".
Venerdì si elegge il nuovo leader nazionale dei Giovani
Imprenditori, il successore di Alessio Rossi alla presidenza
degli industriali under 40. "Ci sono due candidati, Eugenio
Calearo Ciman e Riccardo Di Stefano. Noi, i 300 giovani del
Lazio che rappresento, abbiamo sposato il progetto di Di
Stefano, c'è una una comunanza di idee, su come vivere
l'associazione e per la visione che abbiamo del futuro. C'è
sintonia con tutto il 'gruppo Centro', con i presidenti dei
Giovani di Marche, Abruzzo, Umbria; solo una provincia delle
Marche si è espressa in maniera diversa. Ho tanta fiducia in
quello che andremo a fare".
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