Si confermano deboli le principali
borse europee, frenate dai timori per i nuovi casi di
coronavirus negli Usa e in Asia, mentre in Germania e Portogallo
sono state ripristinate alcune misure preventive. Francoforte
(-2,4%) continua ad essere la peggiore preceduta da Londra
(-2,26%), Parigi (-1,95%), Madrid (-1,8%) e Milano (-1,5%). In
calo in futures Usa con il greggio che si mantiene sotto quota
40 dollari il greggio (Wti -1,2% a 39,87 dollari), mentre l'oro
sale dell'1,2% sopra quota 1.777 dollari l'oncia. Sotto
pressione i petroliferi Bp (-3%), Shell (-2,7%) , Eni (-1,9%) e
Total (-1,6%). Pesanti anche i bancari SocGen (-3,7%), Barclays
(-3,25%), Santander (-2,9%) e Bbva (-2,7%). Le vendite
interessano anche il comparto telefonico da Bt (-2,5%) a
Vodafone (-2,35%), Deutsche Telekom e Tim (-2,1% entrambe), più
cauta invece Telefonica (-1,5%). Pesanti gli automobilistici
Daimler (-4,3%), Volkswagen (-2,7%) e Peugeot (-2%). Più cauta
Fca (-1%) in Piazza Affari, dove Mediobanca e Leonardo cedono il
3% e Pirelli il 2,6%. Sotto pressione, con lo spread in rialzo a
168,4 punti, Bper (-2,6%), Banco Bpm (-2,5%) e Unicredit
(-2,4%), a differenza di Intesa (-0,5%), che limita il calo.
Prosegue lo sprint di Atlantia (+2,5%) su ipotesi di accordo con
il governo per la concessione autostradale di Aspi, mentre
amplia il calo a Francoforte Wirecard (-12,5%), il cui ex
amministratore delegato Markus Braun è stato arrestato ieri per
falso in bilancio.
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