Pesante Piazza Affari (-3,4%), come
Europa e Wall Street, con la stretta del Fmi sulle stime
economiche mondiali e il Pil italiano 2020 tagliato a -12,8%,
nuove ipotesi di dazi Usa per il Vecchio continente e timori per
il coronavirus tra Usa, Portogallo e Germania. Le banche hanno
segnato Milano, mentre lo spread è salito per chiudere a 170,8
punti, con forti perdite per Banco Bpm (-5,3%), Unicredit
(-4,2%), Intesa (-2,6%) , riavviati dalla Consob i termini
dell'Ops su Ubi (-3,5%). Fuori dal listino principale Banco Bpm
(-5,3). Petrolio in picchiata (wti -6,6% a 37,7 dollari al
barile), coi titoli del settore a soffrire, da Tenaris (-6,1%) a
Saipem (-4,9%) e Eni (-4,7%). Nessun vantaggio per Pirelli
(-5%).
In fondo al Ftse Mib, Exor (-6,1%), Cnh (-5,8%) , che
riesamina il piano industriale italiano, e Mediobanca (-5,7%).
Giù Fca (-4,4%), arrivato l'ultimo via libera per il prestito
garantito Sace. Male Atlantia (-2,6%) dopo un inizio in rialzo
su ipotesi di accordo col governo per Aspi. Meno peggio Italgas
(-0,7%) e Enel (-2,3%).
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