Mps e Amco hanno hanno approvato il
progetto della 'bad bank': "la scissione parziale non
proporzionale con opzione asimmetrica da parte di Mps in favore
di Amco di un compendio composto da crediti deteriorati,
attività fiscali, altre attività, debito finanziario, altre
passività e patrimonio netto". Con oltre 8 miliardi tra
sofferenze e Utp, il suo profilo di risciho scende sotto la
media delle banche italiane e soprattutto sotto la soglia
richiesta dall'Authority europea (Eba): con il Gross NPE ratio
che passa dal 12,4% al 4,3%.
Quando la Bce rilascerà l'autorizzazione all'operazione tra
Mps e Amco, il progetto di scissione passerà al voto delle
assemblee straordinarie dei due gruppi chiamate a deliberare
entro il mese settembre, sul presupposto che siano decorsi
almeno trenta giorni dal rilascio dell'via libera della Banca
Centrale e con l'obiettivo di stipulare l'atto di scissione
entro il 15 novembre, perchè la scissione possa avere efficacia
a decorrere dal 1 dicembre 2020.
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