Nel nostro Paese va realizzata una
"seria" riforma degli ammortizzatori sociali, che "guardi alle
possibili reindustrializzazioni e all'evoluzione del mercato del
lavoro", la cui urgenza è venuta a galla, "in tutta la sua
interezza, quando ci siamo trovati ad affrontare l'emergenza
Covid-19. Abbiamo in qualche modo provato a fare una
semplificazione" del sistema, che è "complesso" e "farraginoso",
già "col decreto Cura Italia, poi col successivo decreto
Rilancio. Non è una riforma", però, si è agito "dando anche
strumenti come la cassa in deroga, in modo da coprire anche
quelle imprese e quei lavoratori che, al momento, non sono
coperti da alcun sostegno al reddito". Parola del ministro del
Lavoro Nunzia Catalfo, che ha aperto questo pomeriggio un
webinair promosso dall'università Cattolica sugli ammortizzatori
e le semplificazioni. "In Italia ci sono circa 18 diversi tipi
di ammortizzatori sociali, quasi tutti in capo all'Inps, due
totalmente al di fuori", ossia "il fondo artigiani ed il fondo
somministrati", e poi vi sono quelli delle province di Trento e
Bolzano e quelli degli Enti bilaterali, che fanno capo all'Inps.
Per la titolare del dicastero di via Veneto, dunque, il
meccanismo è "davvero molto complesso, e sicuramente ci ha messi
in difficoltà nell'affrontare l'emergenza" Coronavirus.
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