Piazza Affari resta incerta dopo un
avvio positivo, con l'indice Ftse Mib che scivola sotto la
parità (-0,45%), appesantito da Leonardo (-3,4%) e dai bancari,
con Mediobanca che cede il 2,8% nonostante Morgan Stanley abbia
alzato il target price a 9 euro. Il settore del credito, nella
settimana delle trimestrali che si aprirà oggi con Ubi Banca, in
decisa controtendenza (+2,4%), sconta i risultati deludenti di
Hsbc e Socgen, con Banco Bpm che cede l'1,3% e Intesa l'1%
mentre Unicredit è poco mossa (+0,2%). Male Eni (-1,5%), con
Morgan Stanley che ha tagliato il titolo dopo la sforbiciata ai
dividendi "più alta delle attese". Vendute anche Hera (-1,9%) e
Inwit (-1,9%), così come Pirelli (-0,9%) e Tim (-0,8%).
Dall'altra parte del listino si mette in luce Ferrari (+1%) in
attesa dei conti e FinecoBank (+2,3%). Pesante Cattolica (-2,4%)
dopo che la magistratura l'inchiesta della magistratura per
illecita influenza sull'assemblea da parte di alcuni vertici.
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