Nuovo piccolo passo indietro per le
principali borse europee, mentre gli indici Usa si mantengono in
territorio positivo (Dow Jones +0,1% e Nasdaq +0,5%). Nel
Vecchio Continente la migliore si conferma essere Madrid
(+0,41%), seguita da Milano (-0,05%). Deboli Francoforte
(-0,55%), Londra (-0,31%) e Parigi (-0,2%).
Dagli Usa si segnala il calo a 51,2 punti la fiducia dei
direttori acquisti di Chicago, attesa in rialzo a 52, mentre è
salita a 68,5 quella dei consumatori del Michigan, ben due punti
sopra le stime. A Jackson Hole, riunita in modo virtuale, è
toccato al governatore della Banca d'Inghilterra Andrew Bailey
parlare oggi di politica monetaria accomodante, spiegando che
tra gli strumenti ancora disponibili a Londra ci sono i "tassi
negativi".
Sotto pressione il comparto farmaceutico, con l'allarme Covid
sempre più alto, dopo la decisione degli Usa di acquistare test
rapidi di Abbott Laboratories. Frenano Diasorin (-4,83%), Bayer
(-2,78%), Qiagen (-2,1%), Galapagos (-1,44%) e Sanofi (-1,37%).
Prese di beneficio sui tecnologici Logitech (-1,6%), Stm
(-1,6%), Ams (-1,55%) e Nokia (-1,5%). Deboli Bp (-0,86%) ed Eni
(-0,64%), con il greggio in calo sotto quota 43 dollari al
barile (Wti -0,3%). Stabile lo spread a 144 punti, mentre
corrono i bancari Bnp (+3,58%), Unicredit (+3,48%), Credit
Agricole (+3%), Santander (+2,9%) ed Mps (+1,8%) con il ritorno
di fiamma di ipotesi di aggregazioni sia in Italia che in
Europa. In luce Tiscali (+14,41%) in vista dell'ingresso in
FiberCop e Prysmian (+2,48%), fornitore di cavi per la banda
larga.
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