L'obiettivo del Festival del
Futuro, in programma a Verona dal 19 al 21 novembre, è "portare
a tutti una prospettiva di interpretazione di quello che sta
succedendo nel mondo, a maggior ragione dopo quello che è
accaduto con la pandemia". Così Matteo Montal, ad del gruppo
editoriale Athesis e co-promotore del Festival del Futuro, ha
sintetizzato l'intento della manifestazione, giunta quest'anno
alla sua seconda edizione. "Il Festival del futuro è una serie
di convegni, oggi a Brescia, a metà ottobre a Vicenza, a Verona
dal 19 al 21 novembre, con una serie di approfondimenti e talk
su grandi temi con grandi speaker che vengono da uno
straordinario panel di collaboratori e contributori della
Harward Business Review", promotore con Athesis ed Eccellenze
d'Impresa della manifestazione. "Ma il festival - ha aggiunto
Montan - è anche una fiera in presenza dell'innovazione e della
tecnologia, in parallelo ci sarà una esibizione a Verona Fiera
con cui toccare con mano la tecnologia di un centinaio di start
up innovative e favorire il contatto tra chi fa e chi cerca
innovazione"
Per Enrico Sassoon, direttore della Harvard Business Review
Italia, bisogna "bisogna riflettere su discontinuità importanti
come quella della pandemia. Ma prima - ha osservato - abbiamo
avuto una discontinuità sul clima, in relazione al quale abbiamo
poco tempo per prendere decisioni fondamentali. Prima ancora
abbiamo avuto la crisi finanziaria dieci anni fa, prima ancora
c'è stato internet". Insomma "i grandi cambiamenti accadono e
viviamo costantemente il cambiamento, se non ci prepariamo per
il futuro nel momento in cui arriva siamo superati e già
perdenti".
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