Saipem ha chiuso i primi 9 mesi dell'anno con una perdita netta consolidata rettificata di 210 milioni di euro, a fronte del precedente analogo utile rettificato di 90 milioni. I ricavi sono scesi da 6,74 a 5,38 miliardi, mentre il portafoglio ordini supera i 24 miliardi, il 70% dei quali sono estranei al greggio. Calcolando svalutazioni per 806 milioni, la perdita netta supera il miliardo di euro (1.016 milioni). "La performance operativa del terzo trimestre in miglioramento rispetto al precedente - spiega l'amministratore delegato Stefano Cao - dimostra la capacità di reazione e adattamento dell'azienda in un contesto economico generale ancora fortemente condizionato dall'emergenza pandemica". A suo avviso il Gruppo può contare su un "cospicuo e diversificato" portafoglio ordini e su una "consistente liquidità", che gli consentono di "essere protagonista nei nuovi settori di mercato aperti dalla rivoluzione verde e dalla digitalizzazione quali la decarbonizzazione, i sistemi integrati di produzione di energia e le infrastrutture per la mobilità sostenibile già oggetto, peraltro, delle nostre proposte progettuali presentate a livello nazionale nell'ambito della strategia dell'European Green Deal".
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