Prima seduta di settimana con forti
recuperi per i mercati azionari del Vecchio continente: gli
operatori hanno premiato gli indici Pmi del manifatturiero
dell'Eurozona e la ripresa dai minimi del prezzo del petrolio,
con Milano che è stata la Borsa migliore grazie a un aumento
finale dell'indice Ftse Mib del 2,55% a 18.400 punti e dell'Ftse
All share del 2,43% a quota 20.064.
Molto bene anche Parigi (+2,1%), con Madrid e Francoforte in
rialzo di due punti percentuali, mentre Londra ha segnato un
aumento finale dell'1,4%.
A battere i timori della diffusione dell'infezione Covid è stato
soprattutto l'indice Pmi manifatturiero della zona euro salito
ai massimi da luglio 2018 a 54,8 punti in ottobre contro i 53,7
di settembre, con buoni segnali dalla Germania.
A Piazza Affari, in particolare, forti acquisti su Mps nel
giorno del Cda e dopo le ipotesi di un dossier per valutare una
possibile aggregazione con Unicredit: il titolo della banca
toscana è salito dell'8,3% finale a 1,12 euro. Positiva e
leggermente migliore del listino generale Unicredit, il cui
titolo ha chiuso in rialzo del 3,2% a 6,6 euro.
Il rimbalzo in corso di seduta del prezzo del greggio ha
premiato Saipem, salita del 7,6% finale a 1,62 euro, con Eni in
crescita del 5,8% a quota 6,36. Acquisti su Exor (+5,6% prima
della diffusione dei dati di vendita delle auto), con
Mediolanum, Tenaris e Buzzi tutte sopra i cinque punti
percentuali di rialzo. Forti Intesa (+4,4%), Banco Bpm (+3,9%) e
Tim, salita del 3,5%.
In calo invece dell'1,4% Diasorin e dell'1,7% Campari. Discesa
del 2,5% per Nexi dopo l'annuncio di trattative in esclusiva per
la fusione con la danese Nets: Pesante Recordati, che ha ceduto
il 3,8% finale.
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