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Educazione finanza:studio,1 nativo digitale su 2 'a digiuno'

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Ricerca Unicredit e Skuola.net, rischi truffe online

ROMA, 26 novembre 2020, 18:18

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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La maggior parte degli universitari ammette (e dimostra) di avere poca confidenza con le tematiche finanziarie, circa la metà confessa di aver subito truffe online. Solo il 40% ha un conto corrente personale, in 1 caso su 2 scegliendo la stessa banca dei genitori; del resto, il 55% riceve il denaro proprio da loro. Sarà anche per questo che, secondo una ricerca svolta su 2.500 under30 da Skuola.net in collaborazione con UniCredit, il deficit in "financial literacy" emerso tra i quindicenni italiani nell'ultimo rapporto Ocse PISA sembra non essere colmato dai loro "fratelli maggiori".
    Partiamo dalla financial literacy, più sale il livello delle competenze richieste più il fallimento è dietro l'angolo" spiega la ricerca. "Sono bastate poche semplici domande: oltre 6 su 10, ad esempio, non sanno calcolare un ipotetico rendimento delle somme depositate in banca; circa 4 su 10 non riescono a valutare il ''peso' degli interessi su un finanziamento; oltre 7 su 10 si perdono nella trasformazione del tasso d'interesse in somme reali. Ma, in fondo, ne sono consapevoli visto che 4 su 5 "sanno di non sapere". Ancora peggio, come visto, se passiamo al capitolo truffe online: solamente il 38% dichiara di saper riconoscere al volo le frodi più diffuse e un altro 54% di conoscerle solo in parte; quasi 1 su 10 dice di essere a digiuno sul tema. Numeri che, più o meno, tornano quando ci si addentra nell'argomento: circa 6 su 10, ad esempio, non sanno che il 'phishing' si realizzi attraverso messaggi di posta elettronica.
    E siamo di fronte alla più comune. Con le altre tipologie, infatti, la situazione precipita: meno di 4 su 10 sanno che il 'vishing' è una truffa che utilizza una chiamata telefonica per colpire oppure che lo 'smishing' sfrutta gli SMS.
   

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