Listini europei deboli nel finale,
nonostante il minor calo di Wall Street, da Madrid (-3%) a
Milano (-2,7%), da Francoforte (-2,64%) a Parigi (-2,47%) e
cedono il 3% circa e Londra (-1,61%). Una giornata di vendite
dovute ai timori per la variante inglese del Covid, alla
possibile uscita del Regno Unito dall'Ue senz'accordo, a 10
giorni dal termine ultimo per raggiungerlo, e al calo del
greggio (Wti -3,65% a 47,31 dollari al barile). Le vendite si
concentrano sui petroliferi Shell (-5,78%), Bp (-4,44%) ed Eni
(-4%), sugli automobilistici Daimler (-3,77%) e Bmw (-2,99%) e
sui bancari Sabadell (-6,37%), SocGen (-5,22%), Santander (-5%)
e, in Piazza Affari, Unicredit (-4,11%) e Intesa (-4%). Va un
po' meglio a Mps (-2,68%), indicata come epicentro delle
prossime aggregazioni tra Istituti. Pochi i rialzi, limitati
alla catena commerciale inglese Ocado Group (+5,98%),
all'internet provider Prosus (+0,76%) e a Just Eat (+0,66%).
Bene Cnh (+1,25%) e Diasorin (+0,7%) in Piazza Affari.
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