I primi scambi confermano
l'intonazione fortemente negativa delle Borse europee, che
guardano ai rischi di mutazione del Covid 19 e ai blocchi per la
'variante inglese': il listino peggiore è quello di Madrid che
cede il 2,6%, seguito da Parigi (-2,3%), con Milano e
Francoforte che in un clima molto nervoso ondeggiano su una
perdita di due punti percentuali.
Un po' meno violenta la corrente di vendite a Londra, in calo
dell'1,5% e che ha già pagato più pesantemente degli altri
mercati la debolezza della sterlina sui rischi di una Brexit
senza accordo. Nel paniere a elevata capitalizzazione di Piazza
Affari comunque i cali maggiori sono di Leonardo, in ribasso del
3,9%, con Saipem ed Eni in calo di tre punti e mezzo sulle
tensioni del prezzo del petrolio. Passaggio in asta di
volatilità per Tim dopo ribassi superiori al 3% e un rientro in
calo di circa due punti percentuali. Vendite anche nel settore
del credito, con Mediobanca in calo attorno ai tre punti, Intesa
del 2,7% e Unicredit del 2,6%.
Provano a tenere i farmaceutici, con Recordati che cede lo 0,6%
e Diasorin che cresce di circa un punto percentuale.
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