Piazza Affari consolida il rialzo a
metà seduta dopo l'esito del voto in Georgia a favore dei
democratici, che secondo alcuni gestori di fondi spinge il
settore delle costruzioni e delle rinnovabili. L'indice Ftse Mib
sale dell'1,55%, spinto da Buzzi (+7,56%) e Saipem (+5,73%), la
cui attività è sempre più concentrata sulle energie rinnovabili.
Lo spread tra Btp e Bund stabile a 109 punti base e le ipotesi
di integrazione tra Mps (+4,92%) e Unicredit (+5,89%) a
condizioni di maggior favore per quest'ultima spingono entrambi
i titoli. Seguono Banco Bpm (+3,84%), Intesa (+3,49%) e
Mediobanca (+3,28%), all'indomani degli acquisti annunciati da
Delfin che si è portata a un filo dal 12%. Il greggio stabile
sui 50 dollari al barile (Wti +0,16%) favorisce Eni (+2,55%).
Segno meno invece per Diasorin (-4,15%), al terzo calo
consecutivo dopo il mini-rimbalzo dello scorso 30 dicembre.
Difficoltà anche per Recordati (-3,12%), in una seduta difficile
per l'intero settore in Europa, colpito da prese di beneficio
dopo i recenti rialzi sulla scia dell'avvio delle vaccinazioni
anti Covid. Deboli anche Inwit (-2,76%), Nexi (-2,05%), Ferrari
(-1,63%) ed Fca (-1,27%). Giù Stm (-1%) insieme a tutto il
settore tecnologico in Europa, sui timori di un inasprimento
delle regole per il comparto delle telecomunicazioni negli Usa
dopo la vittoria democratica in Georgia.
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