Il piano di ripresa e resilienza
rappresenta una "sfida storica", "il Paese rischia di scivolare
indietro", "il Parlamento migliori il testo": è la posizione
espressa da Confindustria, oggi in audizione con la dg Francesca
Mariotti.
Il testo, rilevano gli industriali, "fa registrare alcuni
passi avanti rispetto alle precedenti versioni, ma rimane ancora
lontano dal livello di dettaglio richiesto dalla Commissione
Europea. C'è solo un'allocazione delle risorse per macro-temi e
l'individuazione degli obiettivi generali che s'intendono
raggiungere, ma mancano i progetti con cui le risorse verranno
spese e, per ciascuno di essi, gli strumenti, il cronoprogramma
per la sua realizzazione, i costi e gli impatti su Pil e
occupazione".
"In ogni caso" per via dell'Astronomia "pur in assenza di una
visione complessiva del sistema Paese, nel piano si ritrovano
indirizzi e misure coerenti con le esigenze del tessuto
produttivo, come il rafforzamento del Piano Transizione 4.0 e
gli interventi in tema di ricerca, sviluppo e innovazione".
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