Per Confindustria, L'Irpef, cioè
l'imposta principale del nostro ordinamento, "sembra uscita dal
bisturi del Dr. Frankenstein: tenuta solo dal filo ideale di
tassare il reddito personale." Così Emanuele Orsini, direttore
per il Credito, la Finanza e il Fisco di Confindustria durante
l'audizione in Parlamento sulla riforma del Fisco.
L'organizzazione degli Industriali chiede al Parlamento "un
progetto di riforma a tutto tondo che riguardi non solo l'Irpef
ma l'intero sistema fiscale". Impresa ardua tanto più che -
rileva anche Confindustria - "le risorse stanziate (circa 2
miliardi l'anno) sono esigue, recuperare risorse dall'evasione
va bene, ma non offre garanzie. Quindi servirà rimodulare il
prelievo nelle imposte e tra le imposte del sistema fiscale".
Nel quadro di una revisione complessiva di tutto il sistema
Confindustria chiede di "alleggerire la pressione sui redditi
medi, eliminando i disincentivi ad aumentare il reddito, in
particolare sopra i 28 mila euro". Eliminare l'Irap,
"migliorando la tassazione suelle imprese". Rivedere
sostanzialmente la "giungla delle agevolazioni", meglio poche e
dalla portata più importante, come il suberbonus da 110% che
Confindustria vorrebbe "estsa anche alle Imprese". Quanto alla
Patrimoniale, Confindustria dice: "Il tema non è "se" introdurne
una, ma come riorganizzare le 17 che abbiamo già". Infine "basta
antagonismi con il Fisco" anzi le imprese chiedono di "investire
di più sull'efficienza dell'amministrazione finanziaria".
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