Prima giornata di settimana e con
il Governo Draghi insediato solida per Piazza Affari: l'indice
Ftse Mib ha chiuso in aumento dello 0,83% a 23.604 punti, l'Ftse
All share in rialzo dello 0,79% a quota 25.732.
La Borsa di Milano, sostenuta come tutti i mercati azionari
soprattutto dalla tenuta del petrolio su quota 60 dollari al
barile, non è stata la piazza azionaria più forte in Europa,
dove Londra ha corso del 2,5%, ma comunque ha confermato il suo
stato di salute recente.
Con lo spread sostanzialmente stabile, tra i titoli principali
di Piazza Affari molto bene Tenaris che ha chiuso in aumento del
5,9% trainato dalla forza del greggio (Saras tra i 'piccoli
+5,6%), così come Saipem (+4,8%) ed Eni in rialzo finale del
2,7%. Acquisti anche su Leonardo e Buzzi (entrambi +2,5%), con
Tim che è salito del 2,4% a 0,38 euro nel giorno della corsa a
Parigi del suo primo azionista Vivendi, volato del 19% sulla
possibilità di quotazione della controllata Universal music.
Generalmente positivo il settore del credito con Mediobanca
(+1,7%) capofila nei rialzi, ma con la 'piccola' Mps in calo
dell'1,3% finale a 1,278 euro. Nel paniere a elevata
capitalizzazione di Milano, fiacca Ferrari (-0,2%) e vendite più
consistenti su A2A, che ha ceduto l'1,1% dopo che il Tar della
Lombardia ha bloccato le nozze con la brianzola Aeb.
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