Si muovono in ordine sparso le
Borse asiatiche, dove prevalgono i segni meno con l'eccezione di
Hong Kong, in rialzo dell'1,3%, e Taiwan, che ha guadagnato il
3,5%. Tokyo ha terminato le contrattazioni in calo dello 0,6%,
Seul dello 0,9% e Sydney dello 0,5% mentre i listini cinesi
continuano a restare chiusi per le festività del Capodanno
lunare.
Poco mossi anche i future sull'Europa e Wall Street mentre gli
investitori si interrogano sugli effetti che una vendita
cospicua dei bond governativi per approfittare dei rialzi dei
rendimenti - a partire dai Treasury americani - possa avere sul
mercato azionario, le cui valutazioni stellari beneficiano della
montagna di liquidità iniettata dalle banche centrali.
Continua intanto la corsa del petrolio, alimentata
dall'ondata di maltempo in Texas, con il wti a 60,32 dollari e
il brent a 63,70 dollari, entrambi in rialzo dello 0,5% mentre
il bitcoin ha superato nuovamente i 50 mila dollari e il trading
che punta sulle spinte inflazionistiche legate alla ripresa
economica spinge le quotazione di asset di commodities, titoli
ciclici e asset i cui valori dovrebbero beneficiare dall'uscita
dalla crisi pandemica. Per Citi alla luce del "sentimento molto
positivo, dei livelli di valutazioni tirati e di una revisione
degli utili al ribasso" il rischio di un calo del 10%
dell'equity americano è "plausibile".
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