In Piazza Affari si realizzano i
guadagni dopo la corsa del listino sull'arrivo di Draghi al
governo e il recupero del prezzo del petrolio: l'indice Ftse Mib
ha chiuso in ribasso dell'1,12% a 23.178 punti, l'Ftse All share
in calo dell'1,09% a quota 25.266.
Milano è stata così con Francoforte la Borsa peggiore in Europa
nella seduta di metà settimana: il mercato tedesco ha perso
l'1,1%, con Amsterdam in calo finale dello 0,9%, Londra dello
0,5%, Madrid dello 0,4% e Parigi dello 0,3%.
In Piazza Affari ha pesato anche il lieve peggioramento per lo
spread tra Btp a dieci anni e Bund tedesco: il differenziale ha
concluso la seduta sui mercati telematici a 95,3 punti base
rispetto ai 92 della vigilia, con il titolo del Tesoro che ha
segna un rendimento finale dello 0,58% anche se in corso di
contrattazioni è salito di qualche frazione oltre quota 0,6%.
Tra i titoli quotati a Milano, Saipem ha perso il 4,6%, Nexi il
4,3% dopo il collocamento di un mega bond da un miliardo, con
Saras in calo del 3,9%. Deboli Exor (-2,7%) e Stellantis (-2,1%)
dopo i dati delle immatricolazioni in Europa, tra le banche
pesante Unicredit, scesa dell'1,9% finale con Mps in calo
dell'1,2%. Vendite anche su Atlantia (-1,9% a 15,3 euro), mentre
in leggera controtendenza tra i titoli principali si sono mosse
Mediobanca (+0,6%) e soprattutto Eni, che non ha accusato
vendite come il resto del settore petrolifero e anzi ha chiuso
in rialzo dello 0,9% dopo il rinvio dell'udienza al Tribunale di
Milano sul 'caso Congo' e una possibile modifica dell'accusa.
Tra i titoli a minore capitalizzazione, buona corsa di Bialetti
(+6%) e soprattutto di Risanamento, salita del 9,5% finale dopo
l'accordo per la realizzazione dell'Arena olimpica per
Milano-Cortina sull'area di Santa Giulia del capoluogo lombardo.
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