Il mancato incontro tra offerta e
domanda di lavoro costa all'Italia oltre 21 miliardi, pari
all'1,2% del Pil. L'economia è in ripresa, le aziende vogliono
assumere, ma mancano all'appello oltre 233mila profili
professionali adeguati alla richiesta. Sono i dati che emergono
dal focus Censis-Confcooperative "Mismatch, il grande gap da
sanare. La ripresa c'è, i lavoratori no". Se le imprese fossero
riuscite ad assumere tutto il personale di cui hanno bisogno,
sottolinea il rapporto, la crescita del Pil nel 2021 sarebbe
salita dal 5,9% al 7,1%. Analizzando i settori il tasso di posti
vacanti supera la soglia del 2% nelle costruzioni (2,4%), nei
servizi di informazione e comunicazione (2,1%) e nelle attività
artistiche, sportive e di intrattenimento (2,1%). Nelle attività
di alloggio e ristorazione il tasso raggiunge il 2,3%, con un
incremento di 0,4 punti rispetto al primo trimestre di
quest'anno. Permane la piaga dei Neet. Fra i giovani della
fascia 15-29 anni (poco più 9 milioni) 1 su 4 (2 milioni e
100mila) non lavora e non è impegnato in percorsi di istruzione
e formazione. Più della metà è costituito da donne (52,7%) e la
quota di giovani con un basso titolo di studio è del 36,8%.
Sorprende il numero di chi è in possesso della laurea: 258mila,
pari al 12,3% del totale dei Neet.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA