Prosegue in rosso la seduta delle Borse europee, che continuano a scontare i timori e le incertezze legate a Omicron e agli effetti della nuova variante del coronavirus sull'economia. Piazza Affari cede l'1,3%, Londra l'1%, Parigi l'1,2% e Francoforte l'1,4% e Madrid l'1,8%.
Ascolta "Come siamo tornati a ballare lo spread (di Chiara Munafò)" su Spreaker.
I timori per una frenata dell'economia e per nuove restrizioni impattano anche sul petrolio, che vede il brent cedere il 2,8% a 71,39 dollari al barile e il wti scendere del 2,4% a 68,28 dollari. Sale invece il prezzo del gas naturale, che sconta i timori di un inverno freddo e attende l'esito di alcune aste di gas russo che daranno il polso della disponibilità di Mosca ad aprire i rubinetti verso l'Europa. I future sul mercato di Amsterdam avanzano del 3,7% a 97,1 euro al megawattora, ripiegando dopo una fiammata che aveva spinto il benchmark del prezzo del gas europeo fino a quota 101 euro. In Europa a pagare dazio sono soprattutto i titoli dell'energia, per effetto del calo del petrolio, quelli dipendenti dal ciclo economico, come auto e retailer, e i titoli legati al turismo e ai viaggi. Male Zara (-5%) dopo il riassetto di vertice, il tour operator Amadeus (-3,9%) e il gestore di duty free Dufree (-3,9%). A Piazza Affari soffrono Stellantis e Cnh Industrial (-2,9%), Mediolanum (-2,9%), Tenaris (-2,7%), Leonardo (-2,3%), Eni (-2,4%) ed Exor (-1,9%), che terrà oggi il suo investor day. In controtendenza sui bancari Unicredit (+0,7%) mentre continua a svettare Diasorin (+3,3%), che beneficia della recrudescenza della pandemia. Lo spread Btp-Bund si allarga a 131 punti, con il rendimento del nostro decennale che, in un contesto di avversione al rischio, cala meno rispetto alla media dell'Eurozona.
La paura per la variante Omicron torna a farsi sentire, affondando le Borse asiatiche. Tokyo ha chiuso in calo dell'1,6% e Seul del 2,4%, Hong Kong, ancora aperta, cede il 2,6%, mentre limitano i cali allo 0,2% Shanghai e Shenzhen.A far cadere le Borse sono state le parole del ceo di Moderna, Stéphane Bancel, che, al Financial Times, ha detto di attendersi un "sostanziale calo" dell'efficacia degli attuali vaccini mentre serviranno mesi prima avere una produzione di nuovi vaccini.
Il timore della variante Omicron spinge al ribasso il prezzo del petrolio: Il barile di greggio con consegna a gennaio 2022 passa di mano a 67,49 dollari con un calo del 3,52%. Il Brent con consegna a gennaio è scambiato a 70,83 dollari con un calo del 3,55%.
Il ceo di Moderna, Stéphane Bancel, prevede un "calo sostanziale" dell'efficacia degli attuali vaccini contro la variante Omicron del Covid mentre serviranno dei mesi per mettere a punto nuovi vaccini efficaci. "Penso che in nessun modo l'efficacia possa essere la stessa che abbiamo avuto con la Delta", ha detto Bancel in un'intervista al sito del Financial Times. Per Bancel è prevedibile "un calo sostanziale" dell'efficacia dei vecchi vaccini: "non so dire di quanto perché dobbiamo aspettare i dati. Ma tutti gli scienziati con cui ho parlato dicono che 'non sarà buono'".
Il ceo di Moderna, le cui parole hanno avuto un forte impatto sui mercati, facendo cadere Borse e petrolio, si attende di disporre dei dati attendibili sull'efficacia degli attuali vaccini e sulla pericolosità della variante in un paio di settimane ma serviranno mesi prima di disporre di una produzione di massa di nuovi vaccini. "Moderna e Pfizer non possono produrre miliardi di dosi la prossima settima, è matematicamente impossibile. Ma possiamo avere i miliardi di dosi entro l'estate? Sicuro", ha detto Bancel prevedendo che Moderna possa produrre 2-3 miliardi di dosi nel 2022.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA