Le banche europee sono pronte a sopportare una grave recessione, un'inflazione molto alta per tre anni, disoccupazione che schizza e un crollo dei prezzi dell'immobiliare. E' incoraggiante, in particolare per le italiane, il risultato degli stress test condotto dalle due autorità bancarie europee, l'Eba e la Bce, su 98 istituti vigilati, grandi e medi. Nel complesso le banche possono affrontare senza grossi problemi lo scenario più avverso di sempre, ipotizzato dalle autorità dopo che il Covid e la guerra hanno reso più concreti rischi nemmeno immaginabili prima di allora. Soltanto tre banche, di cui non si rendono noti i nomi, hanno deluso e finirebbero sotto i livelli minimi di capitale se si verificassero gli scenari di crisi.
L'esercizio ha ipotizzato tre anni di grave stress economico: un calo del Pil del 6%, un'inflazione molto al di sopra dello scenario di base (di 3 punti nel 2023, 1,9 nel 2024 e 1,5 nel 2025), un aumento della disoccupazione del 6,1%, un crollo dei prezzi dell'immobiliare (21% per quelli residenziali e 29% per quelli commerciali). In questo caso il coefficiente Cet1, la misura chiave della solidità finanziaria di una banca, si ridurrebbe solo di 4,8 punti, calando al 10,4%. Un calo meno profondo dei precedenti stress test.
Per Francoforte è la dimostrazione che "il miglioramento della qualità degli asset e della redditività hanno aiutato le banche a rimanere resilienti in un contesto fortemente avverso".
Anche per l'Eba è il sintomo di "una posizione di capitale solida che permette alle banche di affrontare il deterioramento patrimoniale causato" dalle condizioni avverse. Gli stress test Eba-Bce hanno coinvolto 57 banche sistemiche, cioè quelle più grandi, e 41 di medie dimensioni. Insieme rappresentano circa l'80% delle attività totali del settore bancario nell'area dell'euro.
Soddisfatte le italiane che, nella media complessiva, riportano livelli di capitale maggiori di Francia e Germania nello scenario più severo. In particolare mostrano un calo dell'indice di capitale all'11,5% (11,6 nel campione Bce che è allargato a istituti di minore dimensione) per tutti gli anni 2023-2025. Le banche tedesche invece scenderebbero al 10,6% nel 2023 e al 9,59 nel 2025. Le francesi a 10,5 quest'anno per finire al 9,15% nel 2025. Mps parla di risultati "migliori di sempre, a conferma della forte solidità raggiunta dal gruppo".
Per Intesa Sanpaolo i risultati confermano "la propria solidità anche in scenari complessi, grazie al modello di business ben diversificato e resiliente". Per Unicredit il punto di arrivo del suo capitale al 2025 è "il più alto delle banche comparabili, grazie alla sua robusta capitalizzazione". Iccrea, che conserverebbe un Cet1 ratio del 14% nello scenario avverso, afferma di essere "tra i migliori" gruppi bancari in Europa.
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