Le Borse europee accentuano i
ribassi dopo l'avvio in profondo rosso di Wall Street, con gli
investitori spaventati dallo spettro della stagflazione dopo che
il pil Usa del primo trimestre è salito meno delle attese e il
deflatore Pce, che misura i prezzi di beni e servizi acquisiti
dai consumatori, è cresciuto oltre le previsioni.
Parigi e Francoforte cedono l'1,5%, Milano l'1,1% mentre
Londra tiene (+0,1%) grazie al fermento sui titoli minerari
innescato dall'offerta di Bhp per Anglo American. A New York il
Dow Jones cede l'1,7% mentre Nasdaq e S&P scivolano dell'1,4%.
L'andamento del deflatore Pce ha fatto impennare i rendimenti
dei Treasury americani al 4,71% mentre il mercato si trova
costretto a rinviare per l'ennesima volta le aspettative di un
taglio dei tassi da parte della Fed, prezzato ormai solo a
dicembre. Le aspettative sono calanti anche in Europa, dove ieri
il componente della Bce, Joachim Nagel, ha invitato a non farsi
illusioni su tagli in serie dopo quello, probabile, di giugno:
il Btp decennale torna per la prima volta da metà dicembre sopra
il 4%, con il rendimento che sale di 5 punti base, al 4,03%,
mentre lo spread con il Bund è sostanzialmente stabile a 140
punti base.
A Piazza Affari vanno male Leonardo (-3,3%), Iveco (-3%) e
Recordati (-2,8%), al pari di Prysmian (-2,7%), Moncler (-2,4%)
e Nexi (-2,4%) mentre corre Stm (+2,2%) che dopo un avvio
pesante in scia ai conti in calo, ha invertito la rotta sulle
aspettative di una ripresa nella seconda parte dell'anno.
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