(di Corrado Chiominto)
Prima cosa da sapere: nessuno vi
staccherà la luce per il cambiamento sul mercato elettrico che
prevede la fine del mercato tutelato o vi imporrà di passare al
mercato libero. Seconda cosa: mai sottoscrivere un contratto
rapidamente, mai avere fretta. Terzo: se vi accorgete di aver
attivato un contratto avrete comunque 14 giorni dalla firme per
cancellarlo con il diritto di recesso senza dover indicare
alcuna motivazione. Quarto: non date la vostra bolletta in mano
ad un estraneo perché alcuni dei numeri che vi vengono riportati
possono servire per attivare un contratto a vostra insaputa.
Sono questi quattro consigli utili in vista del passaggio che
segna la fine del mercato tutelato. Tutti sappiamo che qualche
cambiamento è in arrivo e sulle nostre insicurezze si insinua
chi vuole proporci un nuovo contratto "più conveniente" e
"adatto a noi", per telefono o bussando alla nostra porta. Le
tecniche per convincerci possono essere molte: talvolta la
gentilezza, altre un pressing aggressivo. Il rischio di prendere
una bufala o di incappare in una vera e propria truffa può
essere dietro l'angolo. Ecco allora qualche consiglio sulle cose
da non fare.
Il telemarketing è una pratica alla quale siamo abituati. Il
problema è se forniamo indicazioni per farci attivare un
contratto a nostra insaputa. Ecco allora che non bisogna mai
pronunciare la parola 'sì' al telefono. Sembra impossibile ma,
come ci avvisa anche l'Autorità del settore, il nostro assenso
può essere usato per formulare l'accettazione di una proposta
truffaldina. Le domande tranello sono molte: 'ha avuto un
aumento della bolletta?", "E' lei Mario Rossi?". La cosa
migliore è rispondere con un'altra domanda come ad esempio:
"perché me lo chiede?". Se poi non siete proprio interessati
potete tagliar corto: "mi dispiace non ho tempo".
C'è poi un numero della nostra bolletta elettrica (ma anche
su quella del gas) che non va fornito al telefono. E' il Pod, un
numeretto di 12 cifre che rappresenta la sigla di Point of
Delivery. Per il gas si chiama invece Pdr. In pratica identifica
il vostro punto di allaccio, il vostro contatore, ed è quello
che serve per attivare un contratto. E' sulla bolletta e per
questo non va inviata o fatta vedere al venditore porta a porta
che magari la chiede dicendo che vuole farvi un'offerta più
adeguata ai vostri consumi.
Chi vi chiama o vi bussa alla porta, poi, dovrebbe rispettare
delle regole, che hanno sottoscritto coloro che fanno
telemarketing o contratti. Vanno fornite tutte le indicazioni,
va spedito il contratto. Avrete quindi il tempo per farvi
consigliare o per capire bene cosa state firmando. Mai farlo di
fretta. E in ogni caso c'è il diritto di recesso. Il nuovo
contratto firmato vi deve essere inviato in qualche modo e dal
momento della firma avete 14 giorni per il recesso, senza dover
fornire alcuna motivazione. Si può anche fare una denuncia
all'Arera, che può comminare multe pesanti, o fare un
disconoscimento della firma, ovviamente meglio se con l'ausilio
di un'associazione di consumatori.
Poi ci sono le regole. Chi bussa alla porta dovrebbe avere a
vista un tesserino identificativo (ma attenzione che anche
questo può essere posticcio). Invece chi vi chiama a casa non
può farlo dopo le 20 e prima delle 8. Se proprio non si vuole
essere disturbati, infine, si può segnare la propria utenza
telefonica al 'registro delle opposizioni', via web o al
telefono. Entro 30 giorni le società che in Italia fanno
teleselling (ma non quelle dall'estero) dovranno depennarvi dai
propri elenchi e dovranno farlo anche se nel passato avete
concesso un'autorizzazione a ricevere pubblicità.
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