Ieri pomeriggio, 17 dicembre, l'ultima risma di carta Fabriano Copy 2 è stata prodotta, tagliata e confezionata nello stabilimento di Giano srl a Rocchetta di Fabriano (Ancona). "Tantissime lacrime e anche un senso di vuoto e disperazione da parte dei dipendenti del secondo turno che hanno dovuto liberare l'armadietto e che, dunque, hanno ufficialmente chiuso la produzione di carta per ufficio/fotocopie prodotta a Fabriano".
Una storia iniziata nel 1976 e che è ora terminata, racconta Valerio Monti, dipendente di Giano Srl e segretario Uilcom. Dopo che l'11 dicembre scorso era stata spenta la F3, ieri si è completata la produzione dell'ultima bobina per realizzare le risme per le fotocopie. E questo perché l'accordo trovato nell'ambito della vertenza Fedrigoni prevede che la Giano Srl, società attiva nel ramo della produzione di carta per ufficio, venga dismessa a fine anno.
I 173 dipendenti dei siti di Vetralla e Fabriano saranno posti in cassa integrazione straordinaria per un anno. In questo lasso di tempo, l'azienda gli proporrà ricollocamenti: 31 posizioni legate ai Servizi nello stabilimento di Fabriano; 48 posizioni legate al business sicurezza sempre a Fabriano; 10 posizioni legate al business Fabriano Colore e simili nel sito di Rocchetta; 16 posizioni vacanti negli altri stabilimenti marchigiani, suscettibili di incremento per via dei prepensionamenti nel corso del 2025, complessivamente una ventina. A tutto ciò, si aggiungono 55 posizioni disponibili negli stabilimenti del Nord Italia (Trentino, Friuli e Veneto) accompagnate da facilitazioni e benefit consistenti ed estesi a 2 anni.
Naturalmente chi cambierà mansione potrà fruire di adeguate attività di formazione e riqualificazione, realizzate anche grazie a finanziamenti messi a disposizione dalla Regione Marche. Ma resta il fatto che dopo 50 anni è ufficialmente terminata una delle produzioni simbolo per Fabriano, la carta per ufficio/fotocopie. "Fabriano non produce più carta per fotocopie, il famoso Fabriano copy 2 non sarà più acquistabile", conferma Monti.
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