Soddisfazione da parte di
Confindustria nautica per la conversione in legge del decreto
Infrazioni che tra le altre misure, interviene sul regime delle
concessioni demaniali marittime " accogliendo le richieste di
Confindustria Nautica che ha seguito tutta la fase preparatoria
del testo e i successivi lavori parlamentari".
"Si conclude positivamente il lungo e spesso silente, ma
ininterrotto, lavoro portato avanti nell'ultimo biennio da
Confindustria Nautica a tutela della portualità turistica" -
commenta il Presidente di Confindustria Nautica, Saverio Cecchi
- "che ci ha visto sia componenti del tavolo tecnico istituito a
Palazzo Chigi, sia interlocutori della Presidenza del Consiglio
e del Ministero delle Infrastrutture e trasporti nelle fasi
successive. Ringrazio il Presidente Giorgia Meloni, il
Vice-Premier e Ministro delle Infrastrutture Salvini e la
maggioranza per aver accolto le nostre istanze".
"Le posizioni della Commissione Ue e quelle del Consiglio di
Stato, che ha visto Confindustria Nautica ricorrere in
Cassazione, rendevano ogni prospettiva incerta, con grave
pregiudizio per gli investimenti necessari al nostro sistema
infrastrutturale" - aggiunge il Direttore generale, Marina
Stella - "con determinazione l'Associazione nazionale di
categoria ha messo a disposizione tutta la sua articolata
struttura, a cominciare dai Rapporti istituzionali guidati dal
dott. Roberto Neglia, all'Ufficio Studi, all'Osservatorio
Nautico Nazionale alle relazioni di Confindustria".
Il nuovo testo prevede, spiega un nota, la specificità delle
strutture della nautica, sul presupposto che l'utilizzazione dei
beni portuali non rientra nell'ambito di applicazione della
Direttiva 2014/23 sull'aggiudicazione dei contratti di
concessione, poiché "non dovrebbero configurarsi come
concessioni di servizi".
Le concessioni "per la realizzazione e la gestione di strutture
vengono espunte dalle previsioni della medesima Legge. Allo
stesso modo sono escluse le concessioni delle federazioni
sportive e delle associazioni e società sportive
dilettantistiche.
Rimangono dunque sotto il cappello della Legge 118/2022 le
concessioni turistico-ricreative e quelle nautiche rilasciate
con finalità di noleggio e locazione di unità da diporto e la
loro durata è prorogata al 30 settembre 2027.
I titolari di queste concessioni - in vigenza del titolo
concessorio e ferma restando la corresponsione del canone -
possono mantenere installati i manufatti amovibili fino
all'espletamento delle nuove procedure di aggiudicazione,
eventualmente anche nel periodo di sospensione stagionale
dell'esercizio delle attività turistico-ricreative.
In caso di aggiudicazione di queste concessioni a favore di
un nuovo soggetto, il concessionario uscente avrà diritto al
riconoscimento di un indennizzo, a carico del concessionario
subentrante, pari al valore degli investimenti effettuati e non
ancora ammortizzati al termine della concessione, nonché a
un'equa remunerazione sugli investimenti effettuati negli ultimi
5 anni, stabilita secondo i criteri previsti dal Ministro delle
infrastrutture e trasporti e fissato da una perizia acquisita
dall'ente concedente prima della pubblicazione del bando di
gara.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA