Imposta progressiva per le persone
fisiche fino a un massimo del 35%, imposta per le società allo
stesso 35%, ma accompagnata da un ricco ed articolato sistema di
rimborsi fiscali, riservati esclusivamente ai non residenti, che
porta l'aliquota sulle attività commerciali al 5% e quella sulle
royalties e la proprietà intellettuale al 10%. Nessuna tassa
patrimoniale, nessuna imposta di proprietà e Iva al 18% (ma pari
a zero per i prodotti alimentari, per i trasporti, per gli
scambi intracomunitari e per i medicinali, e al 5% per le
attività turistiche). Sono le attrazioni principali di Malta,
non a caso soprannominata la Panama europea, scelta da molti
cittadini comunitari per stabilire la propria attività
imprenditoriale.
I vantaggi sono molti e riservati soprattutto ai non
residenti sull'isola. Come parte dell'Unione europea, Malta è di
fatto l'unico Paese che consente di eliminare completamente la
doppia tassazione dei profitti aziendali. E' un Paese che
rientra nella white list e in cui i trattamenti fiscali sono
regolarmente riconosciuti da accordi e trattati con l'Unione.
Le società europee, ed italiane, che decidono di mettere
piede sull'isola sono quindi molte, dalle più grandi (Enel,
STMicroelectronics, Liquigas, e nel comparto marittimo la
Palumbo di Napoli e la Rimorchiatori Riuniti di Genova) alle più
piccole, attive - spiega l'avvocato Giovanni Mameli dello studio
Fantozzi e associati - "in settori ad alto valore aggiunto e
caratterizzati da un alto livello di immaterialità". Negli
ultimi anni a scoppiare è stato ad esempio il gaming online,
comparto che, con un'imposta dello 0,1% a scommessa, conta
"oltre 270 imprese ed occupa circa 9.000 persone ed altre
4-5.000 nell'indotto". Stessa impennata l'ha registrata anche la
'blockchain' per le sue implicazioni con le monete virtuali. "La
certezza del trattamento giuridico, in Italia ancora dubbio, e
la garanzia statale del sistema licensing su exchange e I.C.O.
hanno spinto molte start up italiane a trasferirsi a Malta",
spiega ancora Mameli.
Un trasferimento assolutamente legittimo e conveniente, fatto
nell'ambito dell'Unione europea, che non ha potere di decisione
sull'imposizione fiscale, se non all'unanimità, e rispetta
quindi pienamente la sovranità nazionale in materia. Regimi
fiscali tanto facilitativi sono però spesso sfruttati anche da
attività evasive ed elusive, ai confini del lecito, se non di
vero e proprio riciclaggio, come portato alla ribalta dal caso
della giornalista Daphne Caruana Galizia, uccisa lo scorso
ottobre.
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