Dopo la
masterclass a porte chiuse con i ragazzi, durante la quale, a
quanto si apprende, le domande si sono concentrate soprattutto
su lavoro, crescita del territorio e nuove realtà come la
blockchain, il ministro scende nel dettaglio del progetto del
Fondo nazionale al Summit sull'innovazione. "Prima di tutto deve
servire a sviluppare un ecosistema - spiega - Non ci siamo messi
in testa di finanziare le start up da soli come Stato. Il nostro
obbiettivo è collaborare con i fondi di venture e i mondi già
esistenti sull'innovazione in Italia, perché è lì che ci sono le
competenze per capire se un'idea è valida oppure no. Noi ce la
metteremo tutta per mettere insieme i migliori settori in grado
di selezionare idee valide. Il fondo - spiega - sarà una sorta
di fondo dei fondi, in grado di finanziare direttamente oppure
di finanziare start up attraverso fondi esistenti. In Italia
esistono pochi fondi di venture capital e speriamo che con
questa ignizione di due miliardi di euro se ne possano far
nascer altre".
Il Fondo "avrà un miliardo subito e un altro lo potrà
attrarre dopo - prosegue Di Maio - Finanzieremo ogni idea fino a
superare la cosiddetta 'curva della morte', che vuole dire
svilupparla, portarla sul mercato e farla poi farla finanziare o
acquisire". Già costituito anche "il voucher, un buono per
pagare, per metà con i soldi dello Stato, un manager
dell'innovazione: 40mila euro l'anno per azienda per poter
assumere un suo regista dell'innovazione. In mezzo, c'è la
formazione", per tenere al passo la stessa ditta. ''A questo
fondo non parteciperà solo il pubblico ma anche il privato, con
sgravi fiscali per chi ci metterà soldi. Più l'obbligo a tutte
le partecipate dello Stato a finanziare il fondo con il 10%
degli utili ogni anno. Così iniziamo a creare l'altro miliardo.
L'ambizione fare in modo che soprattutto il Sud riparta dalle
proprie idee creative".
"Da settembre - conclude - quando ci sarà un amministratore
delegato, un cda e immagino un presidente del Fondo, gireremo
per le scuole, nelle università, in realtà come Giffoni per
spiegare a tutti i ragazzi come possono partecipare".
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