Le otto maggiori autorità di
regolamentazione finanziaria australiane si preparano a
obbligare Facebook a divulgare i dettagli del progetto relativo
alla sua criptovaluta Libra: l'iniziativa è stata presa poiche'
il colosso dei social non è riuscito a dare rassicurazioni sui
rischi che questa cybervaluta pone alla sicurezza nazionale, al
sistema bancario, ai consumatori e agli investitori.
Secondo quanto riferisce oggi in esclusiva in quotidiano The
Australian, gli otto enti - le cui aree di responsabilità vanno
dal riciclaggio di denaro alla protezione dei consumatori e
degli investitori - hanno stretto tra loro un accordo riservato
per poter usare i rispettivi "poteri formali" e indagare
Facebook riguardo a Libra. Una riunione fra i rispettivi alti
funzionari ed i dirigenti di Facebook tenuta negli Stati Uniti
poche settimane fa, infatti, non ha fornito le necessarie
garanzie alle autorità australiane.
Gli enti temono che la nuova valuta digitale possa alimentare
un'ondata di truffe online, oltre a rendere più difficile la
lotta al riciclaggio di denaro e al terrorismo.
Il 18 giugno scorso Facebook ha rivelato piani per lanciare
Libra il prossimo anno con l'obiettivo di controllare il flusso
globale di denaro, con il supporto di un'alleanza di compagnie
tra cui Visa, MasterCard e PayPal.
Documenti pesantemente censurati ottenuti dal quotidiano
secondo le norme sulla libertà d'informazione, indicano che "il
comitato sulle minacce emergenti si è incontrato il 31 luglio
per discutere le turbative potenziali ai mercati finanziari
australiani poste dalla criptovaluta Libra e dai suoi
ecosistemi".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA