In Italia raddoppiano gli
investimenti in Blockchain che raggiungono i 30 milioni di euro
nel 2019 (+100% sul 2018), ma "sono ancora limitati" e le
imprese sono "ancora lontane da una piena consapevolezza". E'
quanto emerge dall'Osservatorio Blockchain e Distributed Ledger
della School of Management del Politecnico di Milano, secondo
cui l'Italia, con i 16 progetti avviati è seconda in Europa
dietro al Regno Unito.
Sul fronte delle applicazioni concrete però siamo solo
all'inizio: meno del 2% delle grandi aziende e l'1% delle pmi
hanno avviato dei progetti e solo il 37% delle grandi e il 20%
delle piccole-medie conoscono le possibili applicazioni di
Blockchain e tecnologie Distributed ledger (registro
distribuito). Oltre il 40% della spesa si concentra nella
finanza e nelle assicurazioni, seguiti dal settore
agroalimentare (30% del mercato) e dalla pubblica
amministrazione. La Blockchain viene utilizzata soprattutto per
la gestione dei pagamenti, dei documenti e della filiera. A
livello mondiale, lo studio evidenzia l'ingresso in questo mondo
delle "big tech", ad esempio, con Libra di Facebook e TON di
Telegram, e l'attenzione da parte di grandi aziende e
istituzioni pubbliche. Tuttavia "le tecnologie non sono
pienamente mature e sono ancora poche le applicazioni concrete".
Nel 2019 si contano 488 progetti Blockchain e Distributed Ledger
avviati nel mondo (+56% annuo) ma solo 158 sono progetti
implementativi, di cui 47 già̀operativi e il resto
sperimentazioni. Gli altri 330 progetti sono solo annunci. Stati
Uniti, Corea del Sud e Cina sono i Paesi più attivi,
rispettivamente con 53, 31 e 29 casi censiti.
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