di Andrea D'Ortenzio
Il progetto è in corso e ci vorranno,
almeno, cinque anni ma il lancio dell'euro digitale da parte
della Bce "sarà inevitabile" perchè il mondo si sta muovendo
sempre più rapidamente verso la digitalizzazione. Il componente
del board della Bce Fabio Panetta sceglie la platea di
Federcasse a Roma, dove tiene la lectio cooperativa, per
lanciare un messaggio che va un po' più al di là della
tradizionale prudenza di Francoforte.
Panetta, che è il responsabile del progetto lanciato
ufficialmente nel luglio scorso dopo una lunga carriera in Banca
d'Italia, ha sottolineato come 80 paesi nel mondo si stiano
muovendo per la creazione di valute digitali mentre è sempre più
forte la crescita delle criptovalute, degli stablecoin e delle
transazioni di pagamento da parte dei grandi colossi tech.
L'ultimo in ordine di tempo è WhatsApp che permetterà agli
utenti americani (e in prospettiva anche in India e Brasile), di
inviare e ricevere denaro tramite il portafoglio digitale Novi,
sviluppato da Facebook-Meta. Novi nasce dal progetto di valuta
digitale Libra, che Facebook aveva annunciato nel 2019 con
l'obiettivo di rivoluzionare l'economia
globale, poi sgonfiatosi.
Per questo, rileva, la Ue può contrapporre una "moneta
sovrana utilizzabile da chiunque, famiglie, imprese
commercianti" con gli stessi servizi delle banconote che non
sparirebbero. Una valuta senza rischi "di mercato, credito e
liquidità" e che assicurerebbe anche una maggiore tutela della
privacy rispetto a quella delle società private che guadagnano
sempre più non dalle commissioni sulle transazioni ma dai dati
degli utenti ponendo rischi alla tutela "di aspetti provati
della nostra vita o le tendenze politiche o sessuali o lo stato
di salute" interferendo "con le regole di funzionamento di una
moderna democrazia liberale". Secondo Panetta una
"colonizzazione' del sistema europeo dei pagamenti non è un
pericolo imminente ma neanche remoto data la velocità dei
cambiamenti nella finanza globale". Già adesso due terzi dei
pagamenti digitali al dettaglio sono intermediati da operatori
esteri e la seconda area economica più importante a livello
mondiale, quale è l'Ue, non può permetterselo. Un euro digitale
non farebbe entrare la Bce in questo mercato ma offrirebbe una
valuta "sicura e a basso costo".
La valuta unica digitale poi aggiungerebbe un elemento di
stabilità al mondo della finanza digitale dove sono sempre più
in crescita le criptovalute. Su queste, il pensiero di Panetta
più volte ribadito anche dalla gran parte delle banche centrali
nel mondo è chiaro: non sono monete ma sono "criptoattività,
strumenti fittizi" che oltretutto sono "fonti di enorme
inquinamento e danno ambientale e ampiamente utilizzate per
attività criminali e terroristiche e per occultare redditi al
fisco".
Certo il progetto è complesso e dopo i 5 anni di attuazione
del progetto Bce ci vorrà l'assenso del parlamento Ue e del
Consiglio d'Europa. La Cina, prima a partire nel 2013, testerà
la sua valuta alle prossime Olimpiadi invernali mentre la Svezia
ha il vantaggio di una forte digitalizzazione diffusa. La Bce
"può far tesoro di queste esperienze" spiega Panetta per un
"obiettivo ambizioso e complesso".
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