Il presidente di Confindustria
Veneto, Enrico Carraro, dice di guardare ad una futura
federazione con Confindustria Friuli Venezia Giulia. "C'è una
commissione tecnica che è già andata avanti. I lavori si sono
fermati per la scomparsa di Giuseppe Bono, in attesa del nuovo
presidente. Abbiamo problemi comuni, dall'intermodalità alle
infrastrutture e autostrade, fino ai corridoi europei" spiega
Carraro in una intervista al Corriere del Veneto. Il tema è
quello della recente fusione fra 4 territoriali (Padova-Treviso
e Venezia-Rovigo) che ha dato vita a Veneto Est, la seconda
organizzazione di Viale dell'Astronomia per peso dopo
Assolombarda. Un evento che, secondo Carraro, non sminuirà il
ruolo della federazione regionale: "conterà ancora - spiega - Ho
verificato la disponibilità di Veneto Est a lavorare molto con
noi e le altre territoriali: solo uniti si possono avere
risultati su competitività del territorio e infrastrutture,
attrazione di giovani e investimenti". Non vi saranno però
interventi della federazione regionale per chiudere il cerchio
delle fusioni in Veneto. "Quando lavorai tre anni fa alla
fusione Padova-Treviso - rileva - la mia preoccupazione era non
perdere vicinanza con territorio e associati. La dimensione di
Veneto Est lo consente ancora. La si perderebbe diventando
troppo grandi ed eterogenei. Mi pare che con Veneto Est si siano
completate le fusioni". Carraro non si dice appassionato,
invece, dal disegno politico che la fusione tra 4 capoluoghi
sottende: "è il policentrismo imprenditoriale ad aver fatto
grande il Veneto. Far nascere una città metropolitana in
provetta, mai nata in tanti anni da sola, è un'operazione che
non mi affascina".
Infine Carraro risponde sull'idea di una maxi-federazione a
livello di nordest: "Una federazione tra le Confindustrie
regionali del Nordest, magari anche con il Trentino Alto Adige,
potrebbe essere una buona idea. Ma anche qui si lavorerà a
livello di federazioni".
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