A fine anno scade la proroga delle
concessioni balneari e ancora non esiste una legge che metta
ordine alla materia, secondo la direttiva Bolkestein sulla
libera concorrenza. Dalle spiagge della Romagna arriva l'appello
al governo a fare presto.
Legacoop e le cooperative dei bagnini locali hanno lanciato
un appello diretto a Roma, affinché vengano individuati con
urgenza i criteri e le modalità per il rinnovo delle
concessioni. E lo ha fatto presentando dalla spiaggia di Rimini
un manifesto, il "manifesto di Rimini", dal titolo "Salviamo le
spiagge delle Romagna".
Cinque le richieste del documento. In sintesi: una legge di
riordino delle concessioni demaniali, la continuità lavorativa
degli operatori, il riconoscimento del valore di mercato delle
imprese, la salvaguardia dell'attuale sistema di servizi e il
riconoscimento dell'esperienza delle imprese.
Al governo "chiediamo di attivare un percorso serio, quello
cioè di una legge di inquadramento del settore balneare che
metta i Comuni nelle condizioni di creare, per tutti, bandi che
siano simili, uguali per tutta la costa adriatica. E una cosa
semplice da fare, semplice da raccontare, che però non sta
accadendo e ormai siamo fuori tempo massimo", ha detto a margine
della presentazione Paolo Lucchi, presidente di Legacoop
Romagna.
"Cerchiamo di sostanzialmente difendere una continuità
lavorativa delle famiglie, delle persone che dentro diciamo
queste imprese con i piedi sulla spiaggia lavorano da anni. La
loro esperienza e la loro professionalità grazie alla quale si è
costruito un sistema così apprezzato nel mondo", ha aggiunto
Stefano Patrizi, responsabile del settore balneare di Legacoop
Romagna.
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