"Di fronte alla richiesta di cigs per 5.200 lavoratori, distribuiti su tutti i siti siderurgici ex Ilva, con picchi superiori al 50% su Taranto e Genova, non possiamo che dissentire in maniera netta ed inequivocabile.
Con questi numeri si chiude, non si rilancia".
Lo affermano
Francesco Rizzo e Sasha Colautti dell'esecutivo confederale Usb
in merito alla richiesta di Cigs presentata da AdI in As.
"Quale tipo di attività - aggiungono - si può portare avanti
riducendo ai minimi termini la forza lavoro in attività
all'interno degli stabilimenti? Rileviamo una incoerenza
gigantesca tra quanto annunciato a Roma meno di un mese fa con
la presentazione del piano di ripartenza e rilancio con i numeri
presenti nella procedura di cigs".
Secondo Rizzo e Colautti, "partendo da questi numeri e in
assenza di garanzia per i lavoratori, sarà complicatissimo
raggiungere un accordo al prossimo tavolo di confronto, di cui
attendiamo convocazione. Il governo sia pienamente consapevole
dell'insostenibile sacrificio al quale sta chiamando ancora una
volta i dipendenti dell'acciaieria, e - concludono - ponga
rimedio a questa decisione ferale che ci vede fermamente
contrari".
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