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>>>ANSA/ La spesa per le pensioni comincerà a scendere dal 2044

>>>ANSA/ La spesa per le pensioni comincerà a scendere dal 2044

Ragioneria, picco nel 2040. Con riforme taglio 60 punti di Pil

ROMA, 25 giugno 2024, 18:06

Redazione ANSA

ANSACheck

(di Enrica Piovan) La spesa pensionistica in rapporto al Pil continuerà a crescere nei prossimi anni fino a toccare il picco del 17% nel 2040: bisognerà attendere il 2044 perché inizi un graduale calo. Per la sanità, invece, dopo un lieve discesa nei prossimi anni, dal 2030 la curva riprenderà a crescere regolarmente fino al 2050. E' lo scenario tratteggiato dalla Ragioneria generale dello Stato nel Rapporto sulle Tendenze di medio-lungo periodo della spesa pubblica in rapporto al Pil per pensioni, sanità e assistenza alle persone non autosufficienti.
    Gli scenari recepiscono, per gli anni 2024-2027, le ipotesi del quadro macroeconomico tendenziale sottostante al Def 2024.
    Considerando la previsione della spesa complessiva per pensioni, sanità e long time care (Ltc) in rapporto al Pil, dopo il picco del 25,5% toccato nel 2020, soprattutto per l'impatto del Covid-19 e il crollo del Pil, negli anni seguenti, con la ripresa del Pil, "la spesa pubblica complessiva legata all'invecchiamento della popolazione si riduce di 2,3 punti attestandosi al 22,8% nel 2025 e al 23,2% nel 2030". A quel punto il "rapporto riprende ulteriormente a crescere nuovamente fino al valore massimo del 25,1% nel 2044, per poi assumere un andamento decrescente che lo porta al 22,6% del Pil nel 2070", poco sotto i livelli del 2019.
    Le previsioni per la sola spesa pensionistica assumono la forma di un'ampia curva, che dal 15,6% alla fine del 2024, livello che viene sostanzialmente mantenuto fino al 2028, aumenta velocemente fino a raggiungere il picco relativo del 17% nel 2040. Ad alimentare questa crescita, si spiega, l'incremento del rapporto fra numero di pensioni e numero di occupati indotto dalla transizione demografica, solo in parte compensato dall'innalzamento dei requisiti minimi di accesso al pensionamento. E' solo a partire dal 2044 che il rapporto tra spesa pensionistica e Pil "diminuisce prima gradualmente e poi rapidamente portandosi al 16% nel 2050 e al 13,9% nel 2070". A favorire il calo, l'applicazione generalizzata del calcolo contributivo, insieme alla stabilizzazione, e successiva inversione di tendenza, del rapporto fra pensioni e occupati (con la progressiva uscita delle generazioni del baby boom).
    Negli ultimi 20 anni, comunque, l'insieme degli interventi di riforma del sistema pensionistico, hanno avuto un effetto positivo: complessivamente, infatti, stima la Ragioneria, hanno generato una riduzione dell'incidenza della spesa pensionistica in rapporto al Pil di oltre 60 punti percentuali cumulati al 2060. Di questi, circa un terzo è dovuto agli interventi previsti con la riforma del 2011, la cosiddetta Fornero; circa due terzi alle riforme precedenti.
    Per quanto riguarda la spesa sanitaria, dopo il drastico aumento nel 2020 per il Covid e la successiva flessione dovuta alla previsione di una graduale uscita dallo stato di emergenza, la previsione del rapporto fra spesa sanitaria e Pil presenta "una crescita piuttosto regolare fra il 2030 e il 2050": si prevede che il 6,3% del 2023 e del 2025 salga fino a stabilizzarsi sopra il 7,2% dal 2050, mantenendo questo tasso fino al 2070.
   

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