"La transizione sostenibile è un
percorso ineludibile, ma richiede ingenti investimenti per i
quali servono risorse finanziarie che devono venire dal sistema
finanziario. È essenziale che le nuove regole sulla finanza
sostenibile - che richiedono alle banche di valutare le imprese
anche sotto i profili di rischio Esg - non spiazzino la finanza
di transizione per le imprese", avverte il vicepresidente di
Confindustria per il credito, la finanza e il fisco, Angelo
Camilli, dall'assemblea annuale dell'associazione italiana per
il factoring Assifact
"Per questo - spiega - occorre un approccio graduale e
proporzionato e vanno accompagnate le imprese, in particolare le
Pmi, verso una piena consapevolezza del cambiamento e
l'integrazione dei principi Esg nelle loro strategie e nella
loro comunicazione agli stakeholder. In proposito è essenziale
disporre di standard di rendicontazione allineati a livello
internazionale e siamo in attesa della finalizzazione del lavoro
dell'Efrag sulla definizione di uno standard di rendicontazione
semplificato, da adottare in via volontaria dalle Pmi non
quotate per consentire loro di orientarsi e presentarsi meglio
sul mercato".
"Guardiamo inoltre con interesse - aggiunge Camilli - alla
recente iniziativa del tavolo coordinato dal Mef sulla finanza
sostenibile, che ha messo in consultazione pubblica un documento
finalizzato a favorire lo scambio di informazioni di
sostenibilità tra pmi e banche. Confindustria risponderà alla
consultazione, con l'obiettivo di rendere il documento
concretamente utile per aiutare le pmi nella loro comunicazione
con le banche".
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