l'Istat sottolinea che la componente
della redistribuzione (misura l'effetto netto di imposte
correnti e contributi
sociali, prestazioni sociali ricevute e altri trasferimenti
netti) che nel 2022 risente ancora delle misure di sostegno per
l'emergenza sanitaria prima e per la crisi inflativa poi, è più
alta nel Mezzogiorno. Nel 2022, questa componente è pari a 1.870
euro per abitante e rappresenta l'8,8% del reddito disponibile
(7,0% nel 2019). La sua incidenza si differenzia nei territori
ed è maggiore nelle regioni del Meridione (3,5% nel Nord-ovest,
5,6% nel Nord-est, 8% al Centro, 19% nel Mezzogiorno). Al Nord
si osservano, tuttavia, apporti e impatti decisamente
diversificati: l'impatto delle operazioni di redistribuzione è
significativo sul reddito disponibile pro-capite in Liguria
(8,8%), Friuli Venezia-Giulia (10,0%) e Valle D'Aosta (9,6%);
marginale nella Provincia di Bolzano-Bozen (3,5%) e minimo in
Lombardia (1,3%). Nelle regioni del Mezzogiorno si registrano i
valori più elevati in Puglia (18,6%), Sardegna (18,7%), Sicilia
(21,6%) e Calabria (23,6%).
Tra il 2011 e il 2022 il reddito disponibile delle famiglie
in Italia è cresciuto del 16,7%, registrando un aumento più
consistente nelle regioni del Mezzogiorno (+20,3%); al Centro la
crescita è stata più contenuta (+12,6%).
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