Il mondo bancario "è fortemente
impegnato nello sviluppo di un mercato dei 'mutui verdi'; vale a
dire finanziamenti per l'acquisto di immobili ad alta
performance energetica o finalizzati alla riqualificazione
energetica degli edifici. I dati dicono che nel corso del 2023
questo tipo di mutui hanno inciso: per il 10% sul totale dei
mutui con finalità di acquisto dell'abitazione; per il 16% su
quelli destinati alla ristrutturazione e/o costruzione di un
immobile residenziale ad alta efficienza energetica (era il 13%
nel 2021)".
"È necessario che il recepimento nel nostro ordinamento della
Direttiva europea sulla riqualificazione energetica degli
immobili sia accompagnato da adeguate misure di incentivazione
che consentano a imprese e famiglie di realizzare gli
investimenti necessari a migliorare la performance energetica
dei propri immobili.
Fondamentale è anche la creazione di un database nazionale
degli attestati di prestazione energetica degli immobili (Ape),
direttamente accessibile dalle banche. Tali informazioni sono
infatti essenziali per valutare il grado di prestazione
energetica degli edifici di cui le banche finanziano l'acquisto
o la ristrutturazione. Un vantaggio anche per i proprietari
immobiliari giacché ciò consentirebbe alle banche di utilizzare
più agevolmente le informazioni sugli Ape all'interno del
processo di valutazione della rischiosità/fattibilità
dell'affidamento/investimento".
È quanto emerge dal primo incontro dell'High Level Forum,
oggi a Roma, in cui sono confluiti i lavori del Tavolo tecnico
per favorire la riqualificazione energetica e la messa in
sicurezza degli immobili (promosso dall'Abi) e del progetto
GreenRoad (finanziato dalla Commissione Europea).
Hanno partecipato, oltre ad Abi, tra gli altri, i
rappresentanti della Commissione Europea, dei ministeri
dell'Economia e dell'Ambiente, della Banca d'Italia, dell'Unece,
Ance, Abi Lab, Enea, Fiaip e delle associazioni dei consumatori.
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