Per usare una "metafora
meteorologica", "l'alta pressione che ha caratterizzato gli
ultimi anni" nell'industria nautica "si è un po' smorzata,
creando qualche instabilità passeggera in determinati segmenti
di mercato e in alcune aree geografiche del mercato globale" e
"il 2024 si può pertanto identificare come un anno
caratterizzato da una normalizzazione della crescita del settore
(a seguito del lungo ciclo di forte sviluppo del mercato) e da
una più evidente differenziazione delle dinamiche fra prodotti
luxury e piccola nautica". Così il direttore dell'ufficio studi
di Confindustria Nautica, Stefano Pagani Isnardi, intervenendo
alla presentazione della seconda edizione dello studio Deloitte
Confindustria Nautica 'The state of the art of the global
yachting market', in corso a Palazzo Mezzanotte a Milano.
"Quest'ultima, nello specifico - ha proseguito -, sta
registrando incertezze, causate dalla presenza su alcuni mercati
di elevati stock di unità da diporto, che vanno a interferire
con la vendita dei nuovi modelli di taluni segmenti
dimensionali. Le prospettive per l'anno nautico in corso, a
livello di industria italiana, restano comunque complessivamente
positive. E non è poco, considerando gli attuali difficili
scenari congiunturali esterni, con gli ancora troppo elevati
tassi d'interesse, le difficoltà di accesso al credito, le
crescenti tensioni geopolitiche internazionali e l'attesa per i
risultati delle elezioni che stanno portando ai nuovi assetti
governativi in Europa e negli Usa".
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