Da domani i 22 lavoratori del call
center Abramo Customer Care che operano per Fibercop di Palermo
saranno posti in cassa integrazione a zero ore a causa della
riduzione dei volumi di traffico sulla commessa 187 servizio
tecnico.
"Temiamo che, a un mese di distanza dall'acquisto della rete Tim
in tutt'Italia da parte di Fibercop, questo sia il primo effetto
negativo sulle spalle dei lavoratori, una tegola che cade a
sorpresa sulla tenuta occupazionale del settore", dice il
segretario generale Slc Cgil Palermo Fabio Maggio.
In tutto sono 100 gli addetti interessati, tra Rende e Palermo,
alla revoca della commessa ad Abramo da parte di Fibercop.
"Stiamo cercando di fare leva su Fibercoop affinché ridia i
volumi di traffico ad Abramo - aggiunge Maggio - Non si tratta
di un normale servizio di call center.
Il servizio tecnico 187, che risponde a tutte problemi relativi alla connettività delle abitazioni, richiede delle competenze speciali rispetto ai normali call center.
Gli operatori hanno tutti un'età tra i 35 e
i 45 anni".
Nel corso dell'incontro del prossimo 5 agosto, la Slc Cgil
chiederà al governo di intervenire fattivamente su Fibercop a
salvaguardia dell'occupazione. "Se Fibercop pensa di non esser
parte in causa di questa vertenza, sbaglia clamorosamente -
sostiene la Slc Cgil nazionale - Un'azienda nel cui capitale
sociale è presente un'importante componente governativa non può
attuare scelte che portano a macelleria sociale in territori con
percentuali di disoccupazione a doppia cifra. La vertenza Abramo
CC è già ricolma di insidie e difficoltà. Se per di più avviene
da un'azienda partecipata dallo Stato l'azione è ancor più grave
e vergognosa".
Fibercop potrebbe infatti, secondo la Slc Cgil, attivare la
legge 11/2016, cosiddetta clausola sociale nei call center,
effettuando un cambio d'appalto e salvaguardando i lavoratori
impiegati, "assolvendo pienamente anche alla sua mission sociale
e - aggiunge l'Slc - scongiurando una tragedia lavorativa in due
regioni, come la Sicilia e la Calabria, già falcidiate dalla
disoccupazione".
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