Nel 2023 il Pil ai prezzi di mercato
risulta pari a 2.128.001 milioni di euro correnti, con una
revisione al rialzo di 42.625 milioni rispetto alla stima di
marzo scorso, spiega l'Istat che sottolinea come il livello sia
tornato per la prima volta sopra i massimi pre-crisi finanziaria
del 2008. Per il 2022 il livello del Pil risulta rivisto verso
l'alto di 34.209 milioni di euro. Per il 2021 la revisione al
rialzo è stata di 20.572 milioni di euro.
Per il 2023 la variazione in volume è invece stata rivista al
ribasso, nonostante l'aumento in valore a prezzi correnti. Le
variabili sono infatti diverse e, come spiegato nel corso di una
conferenza stampa dai tecnici dell'Istituto, i cambiamenti in
livello possono "modificare, non modificare o modificare anche
in direzione opposta" il tasso di crescita che è una
comparazione tra anni.
Ragionamento che vale anche per i dati su deficit e debito,
che si misurano come rapporto e che implicano un cambiamento sia
del numeratore che del denominatore.
Tornando ai dati sul Pil, nel 2023 gli investimenti fissi
lordi sono aumentati in volume dell'8,5%, i consumi finali
nazionali dell'1,2%, le esportazioni di beni e servizi dello
0,8%, mentre le importazioni sono scese dello 0,4%. Il valore
aggiunto in volume nel 2023 è diminuito dell'1,6% nell'industria
in senso stretto e del 3,5% nel settore dell'agricoltura,
silvicoltura e pesca, mentre è aumentato del 6,7% nelle
costruzioni e dell'1,1% nei servizi.
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