Desta "preoccupazione" la flessione
in volume registrata ad agosto dalle vendite al dettaglio,
peraltro successiva alla revisione al ribasso della stima per il
mese di luglio. "Peggiora", dunque, una situazione che sul
versante dei consumi, in particolare di beni, "risultava già
fragile". Così l'Ufficio Studi Confcommercio sui dati diffusi
oggi dall'Istat, sottolineando che gli indici dei volumi
acquistati, al di là di piccole oscillazioni mensili, sono
"fermi sui valori di fine 2023 e risultano del tutto stagnanti
nel confronto annuo". Il dato appare di "non agevole
interpretazione", perché in netto contrasto con le dinamiche
ampiamente positive dell'occupazione e del potere d'acquisto,
che cresce sia in termini congiunturali, sia in termini
tendenziali: aumenta dunque il reddito reale, ma "la spesa
risulta flettente".
A queste preoccupazioni - prosegue la nota - si aggiungono i
timori sulla tenuta del Pil, per il quale sembra "allontanarsi
l'obiettivo" di un incremento di circa l'1% rispetto al 2023,
ribadito dal governo anche nel Piano Strutturale di Bilancio di
recentissima presentazione.
La serie revisionata dei conti economici trimestrali diffusa
oggi dall'Istat, ha evidenziato una correzione al ribasso della
variazione tendenziale del secondo trimestre da +0,9% a +0,6%.
Per centrare, dunque, l'obiettivo programmatico indicato dal
governo - conclude l'Ufficio Studi - occorrerebbe una
performance economica nei due rimanenti trimestri dell'anno
"mediamente del +0,8% congiunturale", un dato "decisamente
distante dai profili medi storici di crescita del nostro sistema
produttivo".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA