Tra gli emendamenti che il M5s ha
presentato al decreto fiscale, anche uno per "correggere" la
novità dei 'controllori' del ministero dell'Economia nei collegi
sindacali delle aziende che ricevono contributi pubblici,
introdotta dall'ultima legge di bilancio e a cui si oppone pure
Forza Italia. La proposta dei 5 Stelle si concentra sui
controlli ex ante, chiamando in causa l'Agenzia delle entrate,
la finanza o la Corte dei conti, per verificare "la sussistenza
delle condizioni per la concessione di contributi pubblici"
superiori a 100 mila euro e per "monitorare il corretto e
trasparente utilizzo delle risorse da parte dei destinatari".
Prevede inoltre che ogni anno il ministero dell'Economia
presenti alle Camere una relazione sull'attività svolta.
"E' una proposta con la quale vogliamo andare oltre la folle
norma inserita dal Governo nella manovra - ha spiegato Mario
Turco, vicepresidente del gruppo M5s al Senato e coordinatore
del comitato 5S su economia e lavoro - Norma che peraltro suona
come uno schiaffo in faccia a tutti quei dottori commercialisti
e revisori legali dei conti impegnati già oggi a far rispettare
la legge". Chiedono inoltre di "abolire il concordato preventivo
e l'osceno condono collegato, perché il loro combinato
rappresenta uno strumento fallimentare e contrario a ogni
ipotesi di riduzione delle tasse e di semplificazione dei
rapporti tra il fisco stesso e i contribuenti. Nella direzione
di una vera lotta all'evasione e al riciclaggio, intendiamo poi
abolire il tetto di 5mila euro all'uso del contante, aumentato
da questo Esecutivo, per riportarlo a mille euro". Altra
proposta, per favorire digitalizzazione e lotta all'evasione, è
un nuovo cashback fiscale: "un meccanismo di accredito diretto
delle detrazioni sul conto corrente dei contribuenti che
sostengono spese detraibili con strumenti elettronici".
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